Miscela e Monorigine: i caffè sono come le persone. Ognuno ha il suo carattere, il suo modo di presentarsi e di salutare quando se ne va, il suo modo di apparire. Una stretta di mano che può essere decisa o delicata. Come i musicisti, i caffè possono trovarsi all’interno di un’orchestra oppure essere solisti: possono unire il loro gusto a quello degli altri oppure mantenere intatte le proprie caratteristiche.
Da una parte daranno vita a una miscela, dall’altro saranno monorigine.
La miscela
La miscela, una pratica nata proprio in Italia, è l’unione tra più caffè di diversa origine. Possono essere l’unione di specie diverse, una parte arabica e una parte robusta. Oppure essere miscele della stessa specie, 100% robusta o 100% arabica, come la prima creata da Celestino Milani nel 1937. Questa miscela è nata in una piccola bottega sul lago di Como 85 anni fa, e di generazione in generazione è arrivata fino a oggi.
Ecco la miscela Numero 1, la più antica della torrefazione. In grani 100% arabica pronti per essere passati, con un po’ di olio di gomito, al macinacaffè, per ritrovare in tazzina un espresso particolarmente profumato, dai sentori primaverili di miele e frutta secca.
100% arabica anche per la miscela Action Espresso Bio, disponibile in capsule compatibili Nespresso*. Un prodotto interamente biologico, risultato del lavoro di piccole fazende e di una coltivazione tradizionale, senza l’uso di pesticidi o altri prodotti chimici.
I monorigine
Come in un coro possiamo isolare dalla miscela uno dei suoi elementi, un solista: ecco i monorigine, caffè provenienti da un’unica area circoscritta, coltivati in un’unica piantagione o azienda e della stessa specie (o arabica o robusta). Il prodotto che ne deriva riflette perfettamente la sua zona di origine, il suo clima, le sue estati e inverni, i suoi colori. Un’esperienza.
Il Puro Etiopia Sidamo ad esempio, il più raro di tutti i caffè arabica, è coltivato a 2.000 metri di altitudine in Etiopia, luogo di nascita del caffè. Profumo intenso, corpo deciso, netti sentori di speziato, liquirizia con accenni di rhum, cioccolato e frutta tropicale, lievissima acidità. Una bella sveglia energizzante per la mattina.
Dalla Papua Nuova Guinea, invece, un caffè più delicato, dalle mani di velluto, proveniente dal cuore quasi inaccessibile delle foreste pluviali, a 1.300-1.500 metri di altitudine: Puro Papua Estate Plantation. Con la sua provenienza interamente arabica e prodotto da fazende di piccole dimensioni, è un caffè dal profumo più discreto, dall’acidità poco accentuata e dall’aroma equilibrato e tendenzialmente fruttato, ben strutturato. Perfetto per un dolce risveglio.
Redazione
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