Prezzi in salita per l’import del caffè dal Brasile.
Purtroppo, le gelate che hanno colpito il maggiore produttore di caffè al mondo, il Brasile, nel 2021 faranno sentire quest’anno i loro effetti rivoluzionando l’intero mercato e causando un rincaro del prezzo della tazzina.
La morbidezza di un caffè arabica per una sveglia lenta e serena, la sferzata di caffeina della varietà robusta per quei risvegli da “ancora cinque minuti”, un espresso in compagnia per sgranchirsi i pensieri dopo una giornata lavorativa: a ogni tazzina il suo perché.
Anche il caffè, come tutti, ha però le sue fragilità.
In particolare la varietà arabica (meno resistente della sorella robusta), le cui coltivazioni nel Brasile sono state fortemente colpite prima dal freddo record (le peggiori da vent’anni a questa parte) e successivamente dalla forte siccità.
Una combinazione caldo-freddo estremo che ha pesantemente compromesso la raccolta e causato un aumento esponenziale delle quotazioni (Assoutenti parla di +81% nel solo 2021). Questo aumento ha fatto balzare il suo prezzo di importazione.
A pesare sul prezzo del caffè non solo il costo della materia prima, ma anche l’effetto domino del caro energia: bollette per luce e gas sempre più salate, trasporti sempre più costosi. Costi e aumenti per un 2022 che poteva andare meglio per tutti gli amanti del caffè – in particolare per tutte le aziende del settore, che sono così costrette a rivedere i prezzi della tazzina.
Prezzi in salita!
L’aumento generale però era necessario. Senza questo aumento, il rischio era quello di pregiudicare la qualità del prodotto a scapito del consumatore. Forse più costoso è vero, ma il caffè sarà sempre lì a portata di mano per ricordare che c’è un tempo per tutto.
Il caffè è sempre pronto a sussurrarci di raccogliere le energie per lavorare, a ricordarci di respirare.
Vai. Fermati, riposa. Riparti.